LA LOTTA ALL'ESCLUSIONE SOCIALE E ALLA POVERTÀ IN FRANCIA E IN ITALIA
Francia: il paese dell'assistenza sociale?
Per essere più chiari, quando si parla di assistenza sociale in Francia, questo raggruppa tutta una serie di prestazioni destinate alle persone in situazione di povertà o di estrema povertà. L'obiettivo di tali sostegni finanziari è di permettere di rispondere ai bisogni primari delle persone interessate.
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È inoltre necessario operare una distinzione tra assistenza e protezione sociale. Quest'ultima, come suggerisce il nome, ci protegge dai rischi della vita: malattia, vecchiaia, disoccupazione o invalidità. In totale, raggruppando aiuti e protezione sociale, sulla base dei dati del 2018, arriviamo a un bilancio pari al 31,4% del PIL nazionale, ovvero 742 miliardi di euro. Va notato che l'81% di queste spese riguarda le pensioni e le cure mediche - per le quali partecipiamo ogni mese attraverso i contributi sociali. Poiché queste ultime sono il frutto del lavoro di tutti, possiamo escludere qualsiasi logica di aiuto da questa parte.
... Il sistema sanitario
Nonostante le riforme, il sistema pensionistico e sanitario francese è considerato uno dei più solidali ed efficaci al mondo. Consultando i dati 2018 dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) relativi alle spese sanitarie e alla quota a carico delle famiglie, l'Esagono appare come il paese con la quota a carico più bassa rispetto agli altri 18 paesi membri. Quest'ultima è infatti del 9,2%, mentre la media dell'OCSE è del 20,1%. Inoltre, va notato che questo 9,2% è poi sostenuto da una parte dalla solidarietà pubblica (la sicurezza sociale) e dall'altra dal privato (mutua). In Italia, la situazione è meno vantaggiosa, con quasi un quarto (23,5%) dei costi medici a carico del cittadino.
RSA : Scudo contro l'estrema povertà ?
Il reddito di solidarietà attiva (RSA) è una prestazione sociale introdotta dalla Nuova Agenzia per la Solidarietà Attiva (ANSA) sotto la direzione di Martin Hirsch, Alto Commissario per la Solidarietà Attiva contro la Povertà nel primo governo Fillon nel 2007. Era più precisamente la Legge TEPA, una legge a favore del lavoro, dell'occupazione e del potere d'acquisto che ha consentito di introdurre una prima fase di sperimentazione in 34 dipartimenti francesi nell'agosto 2007, poi una fase di generalizzazione su tutto il territorio francese nel giugno 2009. Possiamo notare che i dipartimenti d'oltremare: Saint-Barthélémy, Saint-Martin e Saint-Pierre e Miquelon, hanno potuto beneficiarne solo due anni dopo, nel 2011.
Il reddito di solidarietà attiva è una prestazione economica che fornisce un livello minimo di reddito alle persone senza risorse. Quest'ultimo varia a seconda della composizione del nucleo familiare e della situazione del richiedente. Dalla rivalutazione di luglio 2022 l'importo percepito può variare da 580 a 1500 euro, e quando il nucleo familiare è composto da più di tre figli si applica una maggiorazione di circa 200 euro per ogni figlio in più. Va notato, tuttavia, che il RSA può essere ricevuto solo a determinate condizioni. Ad esempio, nel caso del reddito più elevato (1.500€) sopra citato, il richiedente deve essere riconosciuto come monogenitore con almeno tre figli a carico. Di maniera più generale, per essere ammessi, bisogna avere almeno 25 anni, o in altri casi essere un giovane attivo tra i 18 ei 24 anni, riconosciuto come monogenitore, o che giustifichi una certa durata dell'attività professionale.
11,6 milliardi €*
Budget 2018 dedicato al RSA.
Per quanto riguarda lo stato di salute dei destinatari, il rapporto DRESS 2021 è abbastanza eloquente:
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Il 21% dei beneficiari del RSA afferma di essere in cattive o pessime condizioni di salute.
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Il 38% dei beneficiari del RSA afferma di essere limitato dal proprio stato di salute.
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1 beneficiario del RSA su 5 dichiara di aver già rinunciato a consultare un medico per mancanza di mezzi.
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Tra i beneficiari dei minimi sociali il 28% è disabile, cioè tre volte di più rispetto al totale della popolazione. Per capire meglio la situazione, è essenziale prendere in considerazione le conseguenze di questo accumulo di problemi di salute e di mobilità.
Prime d'activité
Il "bonus attività" è una prestazione sociale introdotta dalla legge Rebsamen del 17 agosto 2015 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2016. Si tratta di un'integrazione al reddito destinata alle persone che hanno un lavoro ma che non dispongono di risorse sufficienti per far fronte ai propri bisogni. Nasce dalla volontà di abolire e sostituire il "RSA attività" (una componente del RSA) e il "bonus occupazione" (in vigore dal 2001 al 2015) ritenuti inefficienti.
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L'erogazione di tale bonus è soggetta a condizioni e varia in funzione della struttura del nucleo familiare, del reddito e delle altre risorse a disposizione. Per diventare beneficiario si stabiliscono tre criteri essenziali:
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Risiedere in Francia in modo stabile ed effettivo. La nazionalità francese non è richiesta, sono ammessi anche i titolari di permesso di soggiorno.
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Essere maggiorenne.
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Svolgere un'attività professionale.
5,5 milliardi €
Budget 2018 dedicato al bonus attività .
Minimum vieillesse
Questa prestazione sociale risalente al 1956 è destinata ai pensionati di età pari o superiore a 65 anni che percepiscono un reddito mensile inferiore a 961,08 euro - e questo senza alcuna condizione contributiva. Il suo ruolo è essenziale in quanto consente a persone che non hanno contribuito per la pensione di beneficiare di un reddito minimo, evitando così che sprofondino nella povertà. Tale assegno ammonta a 953,45 euro al mese per una persona single senza risorse e 1.480 euro al mese per una coppia i cui due componenti risultino idonei alle suddette condizioni.
3,1 miliardi
€
Budget 2018 dedicato al reddito minimo vecchiaia.
CMU: Copertura Sanitaria Universale
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Il 27 luglio 1999 è stata promulgata la legge CMU, considerata una delle più grandi leggi sociali francesi introdotte negli ultimi 70 anni. Fino ad allora, si stimava che 6 milioni di francesi svantaggiati rifiutassero di farsi curare per mancanza di mezzi finanziari. Questa legge fu quindi una grande novità, perché grazie a lei viene garantita un'assicurazione sanitaria complementare ai più poveri. Le visite mediche sono diventate gratuite al 100%, senza alcun anticipo da parte loro. Ovviamente, come tutte le prestazioni sociali, per poter usufruire di questo vantaggio, vengono stabilite delle condizioni a priori. All'epoca, per una sola persona, un reddito inferiore a 3.500 franchi al mese (767 euro oggi), e poteva arrivare fino a 7.700 franchi (circa 1.600 euro) per una famiglia di quattro persone.
2,2 miliardi
€
Budget 2018 dedicato alla CMU.
... Un'altra misura molto importante : l'aiuto all'alloggio
Le APL (aiuti finanziari all'alloggio) svolgono un ruolo chiave nella politica di assistenza sociale francese. Questo sistema del dopoguerra introdotto nel 1948 fornisce un impulso finanziario alle famiglie più modeste. E' possibile essere beneficiario soggetto ad accertamento di reddito, e nel calcolo del diritto al beneficio si tiene conto anche di altri criteri: l'attività svolta, la zona e la superficie dell'alloggio, se si vive da soli o con altri, eccetera.
17,2 miliardi
€
Bilancio 2018 dedicato alla misura di aiuto all'alloggio.
A questo si aggiungono anche i 6,8 miliardi dedicati agli aiuti ai senzatetto e all'azione sociale. Sommando il tutto, ogni anno in Francia vengono investiti più o meno 46 miliardi di euro di aiuti sociali per lottare contro l'esclusione e la povertà, cioè il 2% del PIL nazionale.
Si può allora davvero parlare di una "grana pazzesca" investita sui minimi sociali, come sosteneva Emmanuel Macron nel giugno 2018?
*Assegni che non sono inclusi nel calcolo perché non considerati nella stessa categoria:
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Assegni familiari: pagati appena qualcuno ha più di due figli (indipendentemente dalle risorse)
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Indennità corrisposte a portatori di handicap o invalidi
*Dati ufficiali per l'anno 2018 dal rapporto pubblicato nel 2020 da DRESS.
Aiuti sociali: uno strumento efficace per ridurre le disuguaglianze?
In media, ogni anno in Francia vengono investiti 46 miliardi di euro di aiuti sociali per combattere l'esclusione e la povertà, vale a dire 2% del PIL nazionale. Si può allora davvero parlare di una "grana pazzesca" investita sui minimi sociali, come sosteneva Emmanuel Macron nel giugno 2018?
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Secondo l'indagine INSEE 2018 sul tenore di vita prima della redistribuzione e dei trasferimenti solidali (quindi RSA, indennità, ecc.) e tasse : il 10% più ricco guadagna circa 22 volte in più rispetto al 10% più povero. Grazie a questo sistema, i più poveri vedono così triplicare il proprio reddito e quello dei più ricchi diventa solo 5,6 volte più alto.
Cosa importante da ricordare : sono responsabili gli aiuti sociali di 2/3 della riduzione delle disuguaglianze, mentre le tasse sono solo di 1/3.
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La Francia è uno dei paesi con la minore povertà al mondo e l'assistenza sociale svolge un ruolo considerevole. Ad esempio, hanno ridotto il tasso di povertà di 8 punti nel 2017, il che significa che senza di loro ci sarebbero il doppio dei poveri.